Cross-Analysis: Cos’é? Come si costruisce?
Tra gli strumenti di monitoraggio e analisi delle scorte di magazzino, ce n’è probabilmente uno che prevale per semplicità ed efficacia. Parliamo della cosiddetta analisi “incrociata”, chiamata talvolta matrice incrociata, matrice ABC o, più comunemente, cross-analysis.
Si tratta di uno schema di sintesi, che confronta valori di fatturato per articolo con i valori delle rimanenze di magazzino per articolo. La matrice permette in primis di evidenziare eventuali criticità in termini di disponibilità della merce, sia in eccesso (rischio di obsolescenza e magazzino a lento rigiro), sia in difetto (rischio di rottura di stock). Inoltre, ci fornisce delle linee guida di azione per fronteggiare questi potenziali squilibri. Vediamo come.
Partiamo dall’ABC
Nel costruire un’analisi incrociata, si parte letteralmente dall’ABC. L’obiettivo è raggruppare le nostre referenze di magazzino (anche dette stock keeping unit, SKU) in classi di valore, in modo da distinguere quelle più “importanti” da quelle con impatto minore per la nostra attività.
Il presupposto di base è il principio di Pareto (derivante dagli studi dell’economista italiano Vilfredo Pareto, ad inizio Novecento), per il quale – tradotto in termini economici – il 20% dei clienti contribuiscono per l’80% del fatturato oppure, nel caso del magazzino, il 20% delle referenze genera l’80% del valore delle rimanenze.
Non sempre la relazione sarà precisamente di 20-80. Potrebbe essere di 15-80 oppure più vicina ad un 25-80, a seconda del tipo di distribuzione. In ogni caso, osserveremo un ristretto gruppo di articoli che produce l’80% del valore considerato. Questo insieme di articoli che produce la maggioranza degli impatti economici lo definiamo “classe A”.
Proseguendo poi in ordine decrescente di importanza/valore, troviamo la “classe B”, che insieme alla classe A copre il 95% dei valori osservati. Infine, la “classe C”, che rappresenta il residuale 5%. Il grafico seguente aiuta a visualizzare queste relazioni.
Lo stesso ragionamento lo possiamo seguire per generare le classi ABC del valore di fatturato. In questo modo avremo nella classe A, ad esempio, tutti gli articoli che hanno contribuito per l’80% del fatturato totale.
Una volta generate le classi ABC del valore delle rimanenze e del fatturato, si potrà costruire una tabella di tutti gli articoli, che presenteranno due distinte classificazioni come nell’esempio seguente:
Costruire la matrice
A partire dalla precedente tabella, possiamo costruire una prima bozza di matrice incrociata. Si tratta di fatto di una tabella a doppia entrata 3×3, dove definiamo nell’asse orizzontale le classi di fatturato e nell’asse verticale le classi di valore delle rimanenze di magazzino. Dall’incrocio delle classi ABC vengono identificate nove celle, che rappresentano altrettanti raggruppamenti di articoli.
Per esempio, nella cella più in alto a sinistra avremo gli articoli che sono sia alto-vendenti (classe A per valore di fatturato) sia con elevata disponibilità a magazzino (classe A per valore giacenze). Il numero scritto rappresenta l’ipotetica valorizzazione delle rimanenze per gli articoli inclusi in quella cella. Quindi, sempre nella casella “A-A” troviamo circa 5,5M€ di valore scorte, su un totale di valore del magazzino di circa 10,5M€.
Si noti come, per costruzione, la percentuale della classe A delle rimanenze sul totale sarà sempre 80%, così come la B sarà 15% e la C 5%.
Come leggere la Cross-Analysis
Per iniziare a leggere le informazioni fornite dalla cross-analysis, dividiamo la matrice in diverse aree.
Innanzitutto, la diagonale che dall’alto a sinistra va verso il basso a destra, è detta area di “coerenza gestionale”. La disponibilità degli articoli in queste celle è dimensionata in maniera adeguata, e appunto coerente, con i fabbisogni di consumo/vendita. nella cella “C-C”, per esempio, articoli con livelli limitati di scorta sono anche quelli con un basso contributo al fatturato aziendale.
La definizione di “coerenza gestionale” non deve però lasciarci pienamente soddisfatti, perché anche in quest’area possono essere raggiunti dei miglioramenti. Per il momento possiamo comunque affermare che lungo la diagonale la situazione non è particolarmente critica.
Molto più interessanti le informazioni che troviamo negli altri estremi della matrice. In basso a sinistra, nella cella “A-C”, troviamo articoli che contribuiscono in maniera importante sul fatturato ma con bassa giacenza. Qui troviamo i prodotti a rischio di rottura di stock, poiché la disponibilità potrebbe in alcuni momenti non essere sufficiente a soddisfare l’elevata domanda. In quest’area troviamo anche gli articoli in dismissione o che verranno sostituiti da nuovi modelli: hanno generato alti livelli di ricavi nel recente passato, ma non saranno più riproposti ai clienti e saranno mantenuti “attivi” soltanto fino ad esaurimento delle scorte.
All’angolo opposto, nella cella “C-A”, troviamo invece le referenze a lento rigiro: le giacenze disponibili sono sovradimensionate rispetto ai consumi medi; si presenta pertanto un rischio di potenziale obsolescenza. In quest’area troviamo i prodotti lanciati recentemente sul mercato e per i quali sono state create scorte in previsione di vendite future non ancora realizzate.
In questo modo abbiamo realizzato una prima bozza di analisi incrociata del magazzino. Chiaramente questo è solo il punto di partenza per fare riflessioni più approfondite sullo status delle rimanenze e sull’efficienza nella gestione delle scorte.