Trend nei settori dei servizi digitali/online:
uno sguardo ai multipli di borsa
Come sono cambiate le valutazioni e le prospettive in merito al settore dei servizi digitali/online rispetto a sei mesi fa? Quali sono i trend nei settori digitali/online?
Un modo semplice per provare a farsi un’idea è guardare la valorizzazione delle imprese quotate in borsa e confrontare le previsioni degli analisti (il cosiddetto “consenso”) sull’andamento atteso. Il confronto è stato fatto tra i valori riscontrati a ad inizio maggio e gli stessi riferimenti a novembre 2019.
Vediamo insieme i trend nei settori digitali/online dando uno sguardo ai multipli di borsa.
Partiamo da un’osservazione generale. Nel mese di marzo, l’indice NASDAQ, che raccoglie in maniera preponderante i titoli di aziende del comparto tecnologico, ha subito una importante contrazione. Tuttavia – con un rapido rimbalzo – alla data del 1° maggio ha chiuso ad un valore superiore rispetto a quelli registrati ad inizio novembre del 2019.
Se ne può dedurre che, in media, la capitalizzazione di borsa non è drasticamente cambiata per queste aziende rispetto ai sei mesi fa. Una conferma di questo fatto ci viene dal confronto dei cosiddetti “multipli di mercato”. Questi sono dati dal rapporto tra il valore complessivo di un’impresa (Enterprise Value) – desumibile dall’ultima quotazione di borsa – ed una grandezza economica di riferimento, nel nostro caso il fatturato atteso per l’esercizio 2020.
Come si evince dal grafico sottostante, il rapporto tra Enterprise Value (EV) e ricavi non è drasticamente cambiato nei settori analizzati. Solo per i segmenti dei social media e dei portali e-commerce, il moltiplicatore registra una variazione significativa, in aumento di circa +9%.
Cosa significa? A novembre 2019 il valore delle imprese fornitrici di Software-as-a-Service (SaaS) era stimato pari a 8,3 volte il loro fatturato. Ad inizio maggio 2020 questo moltiplicatore è di 8,4 volte (con un lieve incremento del 2,0%).
In particolare, il mercato sta premiando maggiormente le piattaforme di social network (i vari Facebook, Twitter, Snapchat) ed i portali di e-commerce (Amazon e Alibaba su tutti). Pur presentando le loro difficoltà, queste aziende stanno proseguendo il loro percorso di crescita sia di ricavi sia di numero di utenti.
In realtà, a dispetto di una apparente staticità dei multipli, dobbiamo evidenziare come in molti casi essa sia il risultato di un altro fattore. Si tratta infatti di un movimento in parallelo sia del numeratore (ossia il valore aziendale stimato dal mercato) che del denominatore (le aspettative degli analisti sul fatturato dell’esercizio 2020).
Ad esempio, il segmento “travel” (che include principalmente le agenzie di viaggio online ed i portali di metasearch, tra cui Booking, Expedia e Trivago) presenta un decremento del multiplo EV/Ricavi di “solo” 2,3%. Il sostanziale blocco dei viaggi e del comparto turistico in generale ha d’altra parte pesantemente influenzato sia la quotazione di queste imprese, sia le previsioni di fatturato, per le quali ci attenderemmo un drastico calo.
Osserviamo allora come siano evolute le previsioni in merito ai ricavi per l’anno in corso. Come era (purtroppo) logico aspettarsi, gli analisti hanno rivisto al ribasso le loro stime. Il decremento atteso per il segmento “travel” è in media di circa 46%.
Anche nei settori dove si attende una crescita rispetto all’esercizio 2019, il tasso di incremento per il 2020 è stato notevolmente ridimensionato. Persino per portali e-commerce (-7%) e produttori di contenuti digitali (-2%), la progressione di fatturato sarà rallentata rispetto a quanto stimato a fine 2019. Notevoli e rarissime eccezioni sono Amazon (+4,3%) e Netflix (+1,1%).
In controtendenza, le imprese del segmento SaaS, per le quali le previsioni per il 2020 sono state riviste addirittura in lieve rialzo (in media dell’1,4%). Tra queste troviamo Zoom, Splunk e Wix.
Infine, quali sono le aspettative di variazione di fatturato per queste imprese rispetto al 2019? E per il 2021 cosa si attendono gli analisti di borsa?
La buona notizia è che nel complesso per le imprese che offrono servizi e contenuti digitali/online si prevede una crescita di fatturato per il 2020. In alcuni casi, come per i marketplaces legati alla mobilità o interazioni pubbliche (per esempio Uber o Eventbrite) bisognerà quanto meno ripensare il percorso di sviluppo; ma comunque si prevede una crescita di volume d’affari, seppur rallentata, anche per il 2020 (in media del 3,2%).
Discorso diverso invece per i servizi online legati a turismo e viaggi. In questo comparto si stima ad oggi una contrazione di ca. 40% del fatturato nel 2020, ma con un pronto recupero nel corso del 2021. L’auspicata ripresa consentirà di tornare sostanzialmente in linea con i valori del 2019.